Westwood - Punk Icona Attivista

Westwood - Punk Icona Attivista

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Event organized by Comodo 64

From 21:00 to 22:30 - Terminated event -

From Monday 11 November 2019 until Monday 11 November 2019

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Proiezione Documentario: Westwood - Punk Icona Attivista

Per tre anni la creatrice del punk Vivianne Westwood viene filmata da Lorna Tucker, ex modella al suo primo lungometraggio dopo un'esperienza di video musicali. Sgombriamo subito il campo dalle aspettative: all'eccentrica signora nata nel 1941 non interessa ripercorrere per l'ennesima volta l'avventura rivoluzionaria vissuta con Malcolm McLaren (suo secondo compagno, manager musicale dei New York Dolls e poi inventore dei Se
...x Pistols) e partner, da inizio anni '70, nella diffusione di quell'estetica iconica, fatta di lamette e occhi truccati, svastiche e croci, simboli anarchici, jeans e t-shirt tagliati e spille da balia.

A settant'anni inoltrati la curiosità per il futuro le si legge ancora negli occhi azzurrissimi, quelli di chi crede che disegnare vestiti sia non solo un lavoro ma un modo di raccontare una storia e insieme trasformare, spingere all'azione chi li indossa. Anche nell'impegnarsi per una causa.

Nel terzo millennio Vivienne Westwood non vuole accomodarsi sugli allori di quella stagione in cui sputare in faccia all'establishment e suonare musica lo-fi andavano di pari passo. Piuttosto, cerca di evolversi, mantenendo per quanto è possibile il controllo di un'azienda in lotta costante tra le esigenze di qualità e indipendenza originarie e quelle del marketing e delle aperture di flagship store in tutto il mondo.

Insofferente anche da anziana agli interni vellutati designati come set per l'intervista, la protagonista riluttante, così come il suo compagno e socio creativo Andreas Konthaler, concede d'altra parte molta libertà di movimento alla filmmaker. Il lato molto positivo è che il vasto archivio e l'accesso alla factory consente di godere della fantasia delle sue spettacolari, provocatorie collezioni, che hanno la loro cifra distintiva nel contrasto tra elementi apparentemente inconciliabili. Manifestazioni del bizzarro che ormai fanno parte della storia culturale britannica ("L'Inghilterra è il Paese degli esibizionisti", sosteneva McLaren), tra motivi pirateschi e di costume sette-ottocentesco, new romantic e stregoneria, asimmetrie, stratificazioni ed elementi grafici, in piccola parte già conservati in una sezione del Victoria & Albert Museum di Londra.

Una follia riconoscibilissima di colori, disegni e materiali, figli della ricchezza immaginativa di una personalità orgogliosa del proprio craft, la capacità manuale, artigianale di costruire l'abito, e delle proprie umili origini. Westwood è "punk" soprattutto perché è stata capace di intuire che quel momento si sarebbe esaurito e ha saputo sfruttare a proprio vantaggio quella scintilla eversiva nell'alta moda, forte di un gruppo di lavoro coeso e appassionato, anche quando i contrasti lavorativi non mancano e nemmeno i pericoli economici, imprenditoriali, che a tratti sovrastano il ritratto della protagonista.

Il distacco dal primo marito troppo conformista, poi da McLaren, troppo egocentrico e competitivo, e l'unione personale e professionale con Konthaler, suo ex studente, non fanno che cementarne l'immagine di donna dall'autonomia invidiabile ("il miglior complimento che posso fare ad Andreas è che amo stare con lui tanto quanto amo stare da sola").

Il trittico di definizioni del titolo tende a una compensazione ideale tra gli elementi che un po' nel film manca. L'attivismo green di Westwood appare infatti verso la fine, come un'appendice, insieme a qualche rapido commento di vip aggiunto in extremis. Il focus è sull'inesauribile volontà di ricerca e riconoscimento in quel lavoro impalpabile che è la moda, uno dei contesti più difficili da rappresentare al cinema. Presentato in anteprima al Sundance Film Festival del 2018.


entrata con tessera Comodo 64

tesseramento 2020 5 euro

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