Mater Dei – Piccola Compagnia della Magnolia – AltreScene – Zō

Mater Dei – Piccola Compagnia della Magnolia – AltreScene – Zō

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Event organized by Zo Centro Culture Contemporanee

From 20:00 to 21:30 - Terminated event -

From Sunday 16 February 2020 until Sunday 16 February 2020

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MATER DEI
una creazione 2019 di Piccola Compagnia della Magnolia

TEASER
https://vimeo.com/371149302

Testo inedito di Massimo Sgorbani
Regia - spazio – costumi Giorgia Cerruti
Con Giorgia Cerruti e Davide Giglio
Assistente alla creazione Fabrycja Gariglio
Musiche originali e sound design Guglielmo Diana
Visual concept Lucio Diana
Realizzazione scenogra
...fia Domenico De Maio
Disegno luci Lucio Diana
Direzione tecnica Alessia Massai
Fonico Luca Martone
Maschera Michele Guaschino
Realizzazione costumi Roberta Vacchetta

Con il sostegno di Armunia, e di Residenzammmmm I.DRA. e Teatro Akropolis nell’ambito di CURA # Residenze Interregionali 2018
In collaborazione con Festival delle Colline Torinesi - Torino Creazione Contemporanea
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Spettacolo vietato ai minori di 16 anni


Mater Dei è un testo di Massimo Sgorbani, scritto ormai qualche anno fa come proposta per un festival teatrale sul mito. Quel festival venne poi annullato, e il testo è rimasto inedito e mai rappresentato. Due anni fa la Compagnia conosce Massimo, nascono un’amicizia e una curiosità reciproche e genuine. Il cassetto che custodiva l’opera viene così aperto.

Libera variante sul tema del mito di Giove ed Europa, “Mater dei” ha come protagonisti una madre e un figlio collocati in un tempo e in un luogo immaginari. Chi parla è la madre, vittima molti anni prima della violenza di un dio che, attratto dalla sua bellezza, è sceso sulla terra sotto sembianze animalesche e l'ha posseduta. La gravidanza, iperbolica e paradossale, genera ben tredici figli, tutti dotati dei paterni attributi divini, tranne l'ultimo. L'ultimo è forse un dio mancato, debole, troppo umano, o forse è la parte più antica di noi, quella pre-logica, è il mugghiare che precede il logos, è la verità che sta nelle cose, non nel loro nome. La madre ha dedicato la sua vita a nasconderlo e proteggerlo, ma ora qualcuno sta arrivando a prenderlo, qualcuno intenzionato a “correggere l’errore”. Nel tempo di questa attesa si svolge l’azione drammatica.
Un flusso di parole laico, erotico, scandaloso, ipnotico, che oscilla tra la paura di regredire nel Caos e l’affermazione del Mito.

“Mater Dei è un’opera a mio avviso rara oggi nel panorama della drammaturgia contemporanea: Massimo Sgorbani ha il dono poetico, tratta la superficie delle parole come un’alchimista che fa brillare la natura profonda dei metalli; la parola non è svilita a segno ma ci regala “l’ebbrezza dell’incomprensione” (citando l’autore).
Per noi attraversare quest’opera significa continuare dunque un cammino che da più di un decennio trova la sua vitalità in un lavoro immersivo dell’attore: un paesaggio scenico dai tratti antinaturalistici, dove le partiture vocali e fisiche inseguono una sintesi tra ricerca formale e densità emotiva. Un teatro che cerca di mettere al centro del lavoro un tempo sacro abitato da figure poetiche. Immaginiamo l’incontro con il pubblico come un momento rituale estraneo al quotidiano; un tempo “altro” in cui ci si riunisce – spettatori e attori – per cercare il vero nella finzione”. Giorgia Cerruti
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DICONO DI MATER DEI


MARIA DOLORES PESCE - DRAMMA . IT
Uno spettacolo dunque di grande spessore e di indubbio interesse, in cui la fusione tra testo e rappresentazione è ulteriore, ma non inatteso, segno della capacità della “Piccola Compagnia della Magnolia” di penetrare la narrazione, la parola quasi esorcizzandola per estrarne senso e significato che in scena, nel qui e ora della rappresentazione, assumono il loro volto, la loro carne, il loro sangue, quasi trascinandoci catarticamente oltre e fuori di noi. Uno spettacolo forte e scandaloso, intendendo etimologicamente come scandalo quell'inciampo che ci conduce alla conoscenza, e la cui unica oscenità è quella di rivelare il territorio su cui fecondano e crescono il sentimenti umani.


ILENA AMBROSIO - PAC
Un flusso di parole continuo ed esorbitante, quello vomitato dalla madre interpretata da Giorgia Cerruti: fisicità prorompente, gesto – accennato o plateale che sia – sempre preciso e e puntuale nell’accompagnare il senso drammaturgico; una vocalità capace di passare senza apparente fatica dallo strillo isterico alla sensualità baritonale, dalla risata malefica al tremore della paura. Accanto a lei il figlio, Davide Giglio, riesce a non eclissarsi, tenendosi sempre presente in scena nella sua dimensione quasi embrionale, di essere umano talmente fragile da sembrare non ancora totalmente formato. Intorno a loro una scena – pensata da Lucio Diana – continuamente plasmata da un disegno luci volto a trasferire su un piano immediatamente visibile le temperature emotive del racconto – davvero notevole il lavoro di Domenico De Maio – e riempita, resa “tonda”, dalla partitura sonora di Guglielmo Diana: una scena sinestetica verrebbe da dire.


DANIELE RIZZO - PERSINSALA
Proprio la capacità di sublimare la condizione femminina senza scadere in banalità e, allo stesso tempo, con assoluta aderenza alla sua concretezza, rappresenta la prima, sontuosa virtù dell’incontro della Piccola Compagnia della Magnolia con Massimo Sgorbani, cui va ad aggiungersi la controversa e magnetica relazione parentale, una vibrante attrazione e repulsione sapientemente architettata e gestita.

WWW.PICCOLAMAGNOLIA.IT

Ingresso 15 -ridotto 10

Info e prenotazioni:
T.+39 095 8168912 | M.+39 389 5912392

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