Stefano Maltese “Sonic Mirror Quartet”- Open Jazz at SpiazZō

Stefano Maltese “Sonic Mirror Quartet”- Open Jazz at SpiazZō

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Event organized by Zo Centro Culture Contemporanee

From 19:00 to 22:00 - Terminated event -

From Wednesday 28 August 2019 until Wednesday 28 August 2019

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Stefano Maltese "Sonic Mirror Quartet"

Stefano Maltese: saxello, sax alto e tenore, clarinetto, clarinetto basso, flauti, percussioni
Roberta Maci: soprano, sax alto e tenore, flauto, percussioni
Alessandro Nobile: contrabbasso, percussioni
Antonio Moncada: batteria e percussioni

In collaborazione con CESM

Ingresso 8 euro / Ridotto 5 euro
Spiazzo

Con la collaborazione di musicisti accomunati da evidenti af
...finità, Stefano Maltese mostra un percorso musicale che si può definire filosofia sonora, dove le proprie composizioni – grazie a uno sviluppo collettivo – vengono allargate di volta in volta verso nuovi confini. Pur se all’interno di un disegno ben definito, ciascun musicista trova ampio spazio per esprimere la propria individualità e
il personale modo di sentire la composizione. Il flusso sonoro creato dai quattro musicisti vive di una decisa componente espressiva, con riferimenti al blues, all’Africa, a certa musica di carattere meditativo di origine orientale, agli antichi canti siciliani: tutti elementi che concorrono alla creazione di un linguaggio ispirato e autentico.
“In un gruppo in cui a ogni musicista viene chiesto di affrontare la musica come esperienza che conduca a una sorta di viaggio in dimensioni sconosciute, l’aspetto umano è di importanza fondamentale.
“Questo gruppo per me rappresenta un punto di sintesi che apre verso nuove possibilità, dove più che mai composizione e improvvisazione si fondono e si sviluppano insieme, dove già il suono fa la musica, dove l’essere umano è strumento ancor prima dell’attrezzo che suona.” Stefano Maltese

STEFANO MALTESE
Nato a Palermo nel 1955, polistrumentista – saxofoni, clarinetti, flauti, pianoforte, chitarra, basso, mandolino, batteria, percussioni – compositore e arrangiatore, conduttore.
Inizia l’attività concertistica nel 1974. Forma numerosi gruppi, dal quartetto d’ance all’orchestra, e tiene anche delle solo performance nelle quali emergono le influenze delle arti visive, da egli praticate fin da giovanissimo.
Nel 1978 fa parte di un’orchestra laboratorio diretta da Lol Coxhill, con la quale suona al Conservatorio di Bologna, e comincia a suonare in festival nazionali e internazionali.
Per un lungo periodo è musicista in scena in numerose pieces teatrali, in opere di Eschilo, Jonesco, Beckett, Sartre, Petito e altri.
Dal 1980 ha iniziato a prendere parte a diversi programmi radio-televisivi, in particolare della Rai, fra i quali “Viaggio nel mezzogiorno”, “Il lavoro del musicista”, “A ciascuno la sua Casa Bianca”, “Rivers and Bridges”, “Audiobox”, “Radio Tre Suite”, “Battiti”.
Nel 1982 forma con Gioconda Cilio il gruppo Walking Blues Band, con il quale tengono centinaia di concerti.
Nel 1987 ha formato l’Open Music Orchestra, la prima orchestra che riuniva musicisti d’avanguardia provenienti da tutta Italia, definita al suo esordio discografico “la nazionale del jazz italiano” (Salvatore G. Biamonte, 1988).
Nel 1990 ha formato l’Open Sound Ensemble, un organico che vede l’avvicendarsi di musicisti provenienti da varie parti del mondo: “Open Sound Ensemble non è un’etichetta: è una filosofia e una pratica sonora” (Luigi Onori, Musica Jazz, 1999).
Nel 1993 ha formato l’As Sikilli Ensemble (i siciliani, in arabo), gruppo che riscuote consensi unanimi di pubblico e critica: “L’As Sikilli Ensemble è oggi una delle formazioni di punta della musica europea” (Stefano Zenni, Musica Jazz, 1997).
Nel 2002 ha formato il gruppo Ghost Company, “un mondo affascinante e vagamente misterioso” (Enrico Bettinello, Blow Up, 2007).
Nel 2003 ha formato Il gruppo Aka (poi mutato in Sonic Maze), che va dal trio al sestetto, con il quale esalta le proprie caratteristiche di improvvisatore all'interno di un linguaggio espressivo legato alla musica afro-americana.
Nel 2006, insieme a Gioconda Cilio, crea l'etichetta discografica "Labirinti Sonori".
Più volte votato nel referendum “Top Jazz” nelle categorie “Musicista dell’anno”, “Formazione dell’anno” (As Sikilli, Open Music Orchestra, Maltese/Crispell Duo) e “Disco dell’anno” (“Sombra del Sur”, Stefano Maltese Orchestra; “Blue”, Maltese/Crispell; “Hamada Suite”, As Sikilli; “The Lion
Is Dreaming”, Stefano Maltese featuring Keith Tippett; “A Winging Flock”, Sikelè Orkestra; Monadi”, Maltese/Moncada Duo).
Ha suonato con Lol Coxhill, Gioconda Cilio, Antonio Moncada, Sebi Tramontana, Marilyn Crispell, Marcio Mattos, Claude Deppa, Paul Rogers, Sophia Domancich, Arkady Shilkloper, Steve Noble, Phil Wachsmann, Antonello Salis, Roberto Ottaviano, Evan Parker, Keith Tippett, Julie Tippetts, Hélène Labarrière, Louis Sclavis, Gianluigi Trovesi, John Law, Sergej Kuryokhin, Vyacheslav Guyvoronsky, Barre Phillips, Eugenio Colombo, Martin Joseph, Andrea Centazzo, Umberto Petrin, Gianni Coscia, Arrigo Cappelletti, Tobias Delius, Michael Moore, Han Bennink, John Tchicai, Alex Maguire e molti altri.
Ha suonato in numerosi festival, rassegne, e programmazioni musicali in Italia, Svizzera, Inghilterra, Francia, ex Jugoslavia, ecc.
Stefano Maltese è presente in diverse pubblicazioni, tra le quali:
“Grand Larousse”
“New Grove Dictionary of Jazz” (Macmillan)
“The Penguine Guide To Jazz” di Cook e Morton
“The Jazz Discography” di Tom Lord
"Le età del jazz: i contemporanei" di Claudio Sessa
"Storia del Jazz" di Stefano Zenni
"Nuovo Jazz Italiano" di Roberto Franchina
"Italian Instabile Orchestra" di Marcello Lorrai e Roberto Masotti "Dictionary of jazz and discography" di Riccardo Di Filippo
“Dizionario del Jazz Italiano” di Flavio Caprera “Nuova storia del jazz” di Alyn Shipton “Lettori selvaggi” di Giuseppe Montesano
“Dizionario dei compositori siciliani” di Giovanni Tavcar
La sua discografia comprende 46 dischi.
Attualmente guida i seguenti gruppi: Sonic Mirror Quartet, Sonic Maze Trio, Maze Wind Saxophone Quartet, Sikelè Orkestra, Open Sound Ensemble. Suona in duo con Antonio Moncada, con Marilyn Crispell, con Keith Tippett e con Alex Maguire. Fa parte del Roberta Maci SNB Quartet. Inoltre tiene solo performance.
Dell’attività concertistica e discografica di Stefano Maltese hanno scritto i maggiori giornali e siti web di tutto il mondo.
È direttore artistico del festival “Labirinti Sonori – Itinerari del jazz contemporaneo”, che si svolge a Siracusa.

ROBERTA MACI
Nata a Ragusa nel 1992, saxofonista e flautista.
Ha iniziato a studiare saxofono a sei anni e a dodici ha intrapreso il percorso jazzistico con Carlo Cattano.
A sedici anni si è trasferita a Firenze per frequentare il Triennio Jazz al Conservatorio "L. Cherubini" per poi completare gli studi all' "Istituto Musicale V. Bellini" di Catania nel dicembre 2012.
All'età di quattordici anni ha iniziato l’attività concertistica, periodo in cui, tra le altre cose, ha cominciato a frequentare l'Orchestra Lab PSL diretta da Carlo Cattano e Antonio Moncada, grazie alla quale ha avuto modo di suonare anche con Keith Tippett e Michael Moore.
Negli anni ha seguito seminari di Musica d'Insieme e Improvvisazione Jazz con Rosario Giuliani, Daniele Scannapieco, Cinzia Gizzi, Dado Moroni, Enrico Rava, Giancarlo Schiaffini e altri.
Attualmente guida il Roberta Maci NBS Quintet (con Stefano Maltese, Alex Maguire, Giovanni Arena e Antonio Moncada) e il Roberta Maci Trinkie Trankle Trio (con Giovanni Arena e Alessandro Borgia).
Suona nelle orchestre "Laboratorio PSL" e "Sikelè Orkestra", diretta da Stefano Maltese.
Suona nei gruppi: Maze Wind Saxophone Quartet, Stefano Maltese Sonic Mirror Quartet.

ALESSANDRO NOBILE
Nato nel 1973, contrabbassista e compositore, si diploma in contrabbasso classico e poi in composizione jazz con il massimo dei voti presso il conservatorio “A. Corelli” di Messina.
Ha inciso e suonato con alcuni tra gli esponenti più significativi della scena jazz contemporanea tra cui: Stefano Maltese, Dave Burrell, Jimmy Weinstein, Luciano Troja, Gioconda Cilio, Fabrizio Puglisi, Antonio Moncada, Paolo Sorge, Carlo Cattano, Giancarlo Schiaffini, Carmine Ioanna.
Collabora e suona stabilmente come contrabbassista con: Aka Trio e Quartet di Stefano Maltese e Carlo Cattano Quartet.
Collabora con diverse compagnie di danza tra cui la Cadmium di Parigi e il Centro Sperimentale Progetto Danza Messina.
Nel 2014 esce per l’etichetta Labirinti Sonori il suo primo disco “Southeast Of My Dreams” di cui è leader e compositore delle musiche del quartetto.
Nel 2015 esce il disco live dell’Akha Quartet di Stefano Maltese registrato per il Labirinti Sonori Jazz Festival all’antico mercato di Ortigia.
Nel Luglio 2018 è prevista l’uscita per l’etichetta Rudi Records del disco in trio "Reaction and Reflection", registrato dal vivo insieme a Dave Burrell e Antonio Moncada.

ANTONIO MONCADA
Incomincia la sua attività musicale nei primi anni ’70 e dall’82 inizia la sua ancora oggi proficua collaborazione con Stefano Maltese e Gioconda Cilio partecipando con loro ad alcune tra le più importanti rassegne musicali nazionali ed internazionali, con l’opportunità di suonare e di incidere con molti tra i più rappresentativi musicisti del Jazz Europeo.
Con un proprio quintetto, “Antonio Moncada Quintet”, ha inciso il CD "Trois éclats de temps" considerato, dall'annuale referendum della rivista "MUSICA JAZZ", tra i migliori dieci dischi dell'anno 2001.
Fonda nel 1982 e dirige oggi assieme a Carlo Cattano il “Laboratorio Musicale di Piazza Scienza e Lavoro” (LAB P.S.L.).
Ritagli di stampa
“A mio avviso Stefano Maltese è attualmente uno dei più raffinati saxofonisti-clarinettisti ovunque operanti. (…) L’esecuzione di alcune lente “ballad” in questa “session”, è il motivo per il quale il termine “struggente” è stato inventato. Davvero “Blue”.
(…) È uno dei compositori più originali che io conosca e dovrebbe essere ascoltato più diffusamente. (…) Da oltre vent’anni quest’uomo sta facendo qualcosa di veramente speciale.”
Steve Day, Avant
“Maltese, così come Mingus, Hemphill, Threadgill, Tom Varner e pochi altri, è in grado di prendere un sestetto o un settetto e farlo suonare come un’orchestra.”
Greg Taylor, Amazon
“Tutto ciò che fa ha senso perfetto, dalle melodie serpentine al gracchiare del clarinetto basso, al fragile oscillare del soprano.”
Richard Cochrane, SoHo Square
“Maltese abbatte ogni barriera tra i diversi stili musicali. No, non è esatto: egli non ha bisogno di abbatterli, poiché non le vede e non le sente. (…) Tutto è così raffinato e sincero che farebbe piangere di commozione Gil Evans e George Russell.”
Thom Jurek, All Music Guide
“Questi sedici dischi sono tutti belli, ma “Voices in The Wind” e “Seven Tracks For Tomorrow” di Stefano Maltese (As Sikilli) si qualificano come capolavori. (…) Chiunque ami la musica li loderà per la ricchezza di strutture e “moods” – e per l’assoluta bellezza. (…) Magnifici.”
Robert Spencer, All About Jazz
“Innegabilmente Stefano Maltese è uno dei più importanti talenti della scena jazz europea.”
Stan Woolley, Jazz Journal International
“Stefano Maltese è una delle maggiori voci di un tipo di jazz solare e gioioso, e inoltre è un importante punto di riferimento dell’improvvisazione europea.”
Bertrand Serra, Improjazz
“Maltese trova la sua ispirazione nelle invenzioni immaginarie e nei peripli invisibili come un Borges musicista dal lirismo circospetto.” Alexandre Pierrepont, Jazz Magazine
“Negli anni settanta Maltese aveva già maturato una sensibilità sonora bruciante e decantata insieme, totalmente estranea a qualsiasi corrente o moda dominante sulla scena italiana di quegli anni, classica o jazz che fosse.” Stefano Zenni
Il marchio di fabbrica che Maltese è riuscito a imprimere alla sua musica c'è tutto. Una musica policroma, sfrangiata, ponte tra Occidente e Oriente, che riesce a coniugare con equilibrio l'aspetto propositivo del linguaggio formalizzato con la prorompenza dell'onda libera e coinvolgente.
Pierpaolo Faggiano, All About Jazz
È musica vibrante quella che Maltese e i suoi fedeli e convinti solisti esprimono in brani per lo più estesi, fiumi di musica in cui in continuità vanno galleggiando (floating, appunto) idee, minimalismi, confronti e risposte tra voci, frammenti di melodia, impasti timbrici, con un collettivo onnipresente nel circondare, avvolgere e ornare anche gli spunti individuali.
Gian Mario Maletto, Musica Jazz
All Is Always Now, come gli altri (molti) album realizzati da Maltese nell' ultimo quarto di secolo, è un caleidoscopio di emozioni e d' impasti sonori che va ascoltato a lungo per poter sprigionare tutti i profumi che contiene. Musica «d' avanguardia» profondamente radicata nella classicità, assestata con naturalezza fra Europa, Africa e America, sembra voler fluire all'infinito dal cervello e dal cuore del leader e dei suoi eccellenti partner, legati da una consuetudine di lavoro che li rende un unico corpo sonoro.
Claudio Sessa, Corriere della Sera
All Is Always Now, segnato da un postbop di aura dolphyana (ma anche mitchelliana), ora denso, appuntito, spigoloso, ora solenne, cadenzato, a tratti ritualistico. Un lavoro molto pregevole.
Alberto Bazzurro, l’isola che non c’era
“A World Apart”: titolo-manifesto azzeccato per il fiatista Stefano Maltese: il mondo a parte e differente è semplicemente il suo, non va cercato in luoghi lontani, esotici o extraterreni. Artista non certo rinserrato in sé stesso e anzi autore di variegate esperienze, Maltese, a partire dai favolosi anni Settanta, ha suscitato situazioni dal solo alla big band. Dal confronto con i migliori improvvisatori europei e d’oltreoceano si è costruito un personale modus operandi fondato sul dare importanza sia alla composizione sia all’improvvisazione.
Piercarlo Poggio, Audioreview
Temi sghembi e dolenti, un brulicare di suoni sui quali si staglia la voce-strumento sono l'ossatura di questo disco. I riferimenti all'Avanguardia di Chicago sono evidenti e del resto non è una eresia dire che Maltese sia cresciuto anche con questi musicisti. La novità (o meglio: il tratto distintivo) è che tali riferimenti non costituiscono il criterio centrale della struttura dei brani (come spesso si ascolta in altri, numerosi, dischi) ma sono solo spunti superficiali, sedimentati nella memoria che si intrecciano con la dimensione popolare del musicista siciliano.
Pierpaolo Faggiano, All About Jazz
“Maltese è l’artefice di una musica moderna e intelligente in cui combina differenti influenze e ispirazioni.” Giuseppe Vigna, La Nazione
“Genio turbolento e prolifico, multistrumentista ma soprattutto autore e orchestratore, Maltese è uno dei nomi più interessanti del jazz europeo di questi anni.” Angelo Leonardi, Musica Jazz
“La musica di Stefano Maltese ha un dono particolare: quello della leggerezza, della bellezza che si consuma in un battito d'ali.” Pierpaolo Faggiano, All About Jazz
These Floating Space Suite è una sintesi di svariate culture musicali che unisce umori world a dinamiche jazz, colori mediterranei a inebrianti ricorse free. Stefano Maltese dà dimostrazione di grande talento e immensa visione artistica, strutturando il lavoro a mo' di suite con nove episodi in sequenza continua che riservano ampi spazi all'improvvisazione, dando modo ad ognuno dei componenti l'ottetto, di porsi in risalto. (...) Ingloba flessioni bop, dinamiche swinganti e tutto ciò che può essere riconducibile all'espressività jazz, dalla tradizione all'avanguardia.
Giuseppe Mavilla, Jazzitalia
Con alle spalle una carriera ultratrentennale a fianco di numerosi jazzmen italiani ed internazionali, il sassofonista siracusano Stefano Maltese ritorna con un nuovo progetto intitolato A World Apart. Sempre aperto a nuove idee e sperimentazioni il musicista siciliano ci offre 8 nuove composizioni che brillano in quanto a originalità e contaminazioni. Ogni musicista ha modo di poter esprimere la propria creatività e individualità nel migliore dei modi aprendosi a nuovi mondi artistici. (...)
Maltese con questa nuova pubblicazione aggiunge un nuovo tassello alla propria carriera e pur mostrando uno spiccato senso della contaminazione, riesce a non perdere di vista la materia jazzistica grazie anche alle sue doti di improvvisatore raffinato e sensibile.
Francesco Favano, Jazzitalia
Il gioiello del disco è "Running Stars," quattordici minuti di cavalcata post-boppistica vetrina per un assolo al tenore del leader (quasi 7 minuti!) al cardiopalma: rudivo, tagliente, sereno, tormentato.
Pierpaolo Faggiano, All About Jazz
Stefano Maltese è indubbiamente uno dei musicisti italiani attualmente più dotati ed è al contempo un arrangiatore ed un compositore assai prolifico e capace di riservare ad ogni nuova tappa del suo variegato lavoro delle sorprese più che gradevoli.
Sergio Spada, Suono
Stefano Maltese domina letteralmente la scena in ogni frangente. È lui, con i suoi strumenti, a pilotare il gruppo, determinando pure, oltre che la rotta da seguire, i saliscendi di temperatura all'interno dei pezzi. Il flauto è sobrio e austero, quando non parte per la tangente e diventa affilato, irto, verboso, attraverso la tecnica dell'ipersoffiato. I sassofoni disegnano arie severe, dure, progressioni non propriamente melodiche, che vanno a finire, a volte, in suoni forzati e irregolari, congruenti con il clima della performance.
Gianni Montano, Jazz Convention

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