Cromatismi - Una mostra di Silvio Franzini

Cromatismi - Una mostra di Silvio Franzini

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Event organized by CUBO

From 17:00 to 20:00 - Terminated event -

From Saturday 25 January 2020 until Saturday 25 January 2020

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|||| SABATO 25 GENNAIO ||||
#CUBO presenta
CROMATISMI di SILVIO FRANZINI
Vernissage ore 18
Live music Q ENSEMBLE feat. Enio Tiberi
Galleria Bianca,
CUBO -Via La Spezia, 90.
Ingresso Libero.

Da “La mia ricerca poetica” - di Silvio Franzini

Quando descrivo i miei dipinti, parlo spesso di similitudini con l'astrattismo storico, col geometrismo lirico, a volte parlo di pittura informale, oppure anche di digital
... painting... di tecniche varie realizzate su tela, ecc.
Ma ciò che veramente m’interessa è porre l’attenzione su quello che emerge da una ricerca che tende a ri-definire - non a ritroso, ma in avanti - il concetto stesso di astrazione in pittura.
Lo studio di grandi artisti quali Piero della Francesca e Leonardo Da Vinci ha sicuramente contribuito alla mia formazione di pittore (dapprima figurativo e ritrattista). I maestri dell’Arte Moderna del secolo scorso che hanno maggiormente influenzato il mio lavoro sono stati Kandinsky, Klee (come artista e teorico), Mondrian, Pollock e Rothko. Anche l'attività di musicista, di docente e di video-artista ha avuto (e tuttora ha) un ruolo determinante nella mia ricerca poetica.
Ho concepito così, nel tempo, uno scenario pittorico costituito da energie, movimenti, processi, in un continuo “strutturarsi” e fluire nella trasformazione, nel mutamento. Ho compreso, inoltre, che laddove la consapevolezza del mondo esterno e del mondo interiore siano in stretta relazione, la loro unità nel fare può definirsi, per un artista autentico, la più importante forma di conoscenza.
Nei miei lavori, dunque, lo spazio pittorico si svuota della necessità di rappresentare l’oggetto della natura, per divenire esso stesso evento naturale (e spirituale)… Similmente a quegli stadi dell’esperienza sensibile che, trascendendo il quotidiano, pervengono all’unificazione di mondi (solo apparentemente inconciliabili) che sembrano esulare dal reale contingente. Questa pittura, comunque, non essendo trasposizione della realtà quotidiana, si dovrà pensare come esperienza conoscitiva in atto: un modo particolare di cogliere, per suo tramite, ciò che in noi si manifesta.
Come nella poesia contemporanea la parola assume spesso caratteri di pura essenza che conosce un’estensione spazio-temporale, così questi dipinti si danno come “musica assoluta” di un pensiero che ci rappresenta. Anche la pura sensazione, la conoscenza, l’etica, sono chiamate a (in)formare queste composizioni.
Così, gli opposti valori vuoto-forma, le contrapposizioni polari presenza-assenza, si mostrano come unità onnicomprensive: il vuoto si dà con l’esperienza di forma, ogni presenza si dà sullo sfondo di un’assenza; similmente, ciò che farà trasmutare il colore sarà (anche tramite il chiaroscuro) la sua stessa complementazione.
Ci troviamo allora in quei luoghi di confine da cui è possibile coglier gli opposti versanti: alle condizioni iniziali la forma crea lo spazio, lo spazio crea la forma. Lo spazio dice alla materia pittorica come formarsi, la materia pittorica dice allo spazio come muoversi: idee madri, forme formanti che, combinandosi, oscillano liberamente tra il segno e il simbolo.
E’ pittura da intendersi come attività metafisica, la cui essenziale progettualità - quella di mettere in moto l’inerte - porterà l’opera in atto, possibilmente, alla vita. Il suo universo poetico è dunque la sua stessa genesi (di cui anche l’artista è tramite e parte).
In questa mia protesa ricerca, si possono individuare diversi percorsi dell’Astrattismo classico: il figurale, l’informale e il geometrico (e loro varie commistioni), ma qui progettualmente “ridefiniti”, dove spesso si potrà cogliere una sensazione di silenzio e di mistero… e forse anche di allettevole enigma continuamente interpretabile.
La mia pittura è dunque ricerca poetica consapevole dell’ultimo segreto che l’Arte vuol custodire, a volte in disaccordo col circostante o col rischio dell’incomprensibilità, ma sempre in fuga dal mondo del banale.

BIOGRAFIA

Silvio Franzini è nato a Parma. Fin dall’adolescenza si dedica alla Pittura, focalizzando la sua attenzione sulle correnti pittoriche delle Avanguardie. Ha svolto polivalenti esperienze come musicista classico, jazz-rock e come didatta (docente di Interdisciplinarietà delle Arti, Musica e arti visive, Multimedialità e titolare di Tromba presso i Conservatori di Brescia, Carpi, Parma, Piacenza).

Dopo un’attività di ritrattista, si dedica intensamente alla Pittura di ricerca (Geometrismo lirico, Astrazione figurale, Informale, Digital painting), anche in relazione alla fotografia, alle scienze ed alle poetiche musicali contemporanee. Ha pubblicato recensioni e scritti teorici (impegnandosi anche come grafico), numerose le sue mostre personali presso sedi prestigiose.

Invitato e premiato più volte in Italia - Agrigento, Bologna, Carpi (MO), Ferrara, Forlì, Fidenza (PR), Firenze, Ferrara, Modena, Padova, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Roma, Torino - e all’estero - Australia, Brasile, Cina, Francia, Svizzera, U.S.A. -, svolge la sua attività anche in ambito performativo, producendo eventi in cui s’intersecano pittura e video-art, musica, testo recitato e danza.

Franzini inoltre ha ideato e diretto la sezione “Arte & Musica” della Biennale Internazionale dell’Arte Contemporanea di Firenze. E’ presente su annuari, dizionari, cataloghi d’arte italiani ed esteri (oltre a riviste specializzate, quotidiani, siti internet ecc.); ha ottenuto diplomi di merito e vari riconoscimenti a livello internazionale, ottenendo gratificazioni di pubblico e di critica (www.silviofranzini.it).

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