Manifestazione: diritti per tutt* vs governo Salvini-Di Maio

Manifestazione: diritti per tutt* vs governo Salvini-Di Maio

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Event organized by Tpo

From 15:00 to 21:59 - Terminated event -

From Wednesday 20 June 2018 until Wednesday 20 June 2018

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MANIFESTAZIONE
DIRITTI PER TUTT@
CONTRO IL GOVERNO SALVINI-DI MAIO

MERCOLEDÌ 20 GIUGNO scendiamo in piazza per opporci al nuovo governo giallo-verde nazional-sovranista, populista, razzista, reazionario, discriminatorio, liberista.

Il governo Salvini-Di Maio nelle sue prime dichiarazioni e nel suo "contratto di governo" esprime tutte le caratteristiche di un governo che ridurrà i diritti e i processi democratici, porterà avanti politiche razziste e discri
...minatorie, aumenterà le diseguaglianze sociali, costruirà paradigmi escludenti e securitari, si interesserà di accumulare la ricchezza per pochi, istituirà modelli "workfaristici" di controllo sociale, alimenterà sfruttamento e criminalizzazione delle marginalità.
Sono chiari i tratti anti-democratici, escludenti e razzisti del contratto di governo, così come è chiara la sperequata flat-tax: i migranti vanno rimpatriati e la ricchezza non va redistribuita.
Tutto nel solco delle misure politiche dei precedenti governi (prova ne è il riconoscimento per il buon lavoro svolto da parte di Salvini nei confronti del suo precedessore Minniti). Altro che governo del cambiamento!

Ma non sarà semplice scalfire il consenso che questo governo sta maturando nel paese, coniugando proposte securitarie e razziste con misure sociali e populiste.
Noi crediamo sia importante opporci fermamente a questo governo nelle piazze, spazzando il campo da ipocrisie e ambiguità.

Il 20 giugno saremo in piazza per denunciare le due facce della stessa medaglia di questo governo reazionario: Salvini che annuncia più sicurezza, espulsioni e detenzioni dei migranti e Di Maio che crea consenso sul fronte del welfare, provando ad elargire qualche contentino alla "middle class" e ai giovani precari, trovandosi i due saldamente uniti nella visione di un paese capitalista, securitario e sovranista, dove i diritti "vanno concessi" soltanto per qualcuno (magari uomo-bianco-eterosessuale).

Nessuna separazione: 5 stelle e Lega hanno la stessa visione, le dichiarazioni di Salvini sui rimpatri di massa dei migranti e la sua vergognosa "la pacchia è finita" fanno il paio con le affermazioni di Di Maio della scorsa estate sui "taxi del mare", la criminalizzazione della solidarietà è condivisa, il modello giustizialista e autoritario è plasticamente rappresentato nel nuovo governo, "prima gli italiani" è uno slogan (ora intento di governo) bipartisan, il modello workfaristico e neoliberale li accomuna nel controllo e nel ricatto lavorista, nella crescita delle disuguaglianze e nelle misure sociali a vantaggio di pochi.
Per non parlare del ministro Fontana, che si affretta a fare dichiarazioni pericolose e reazionarie contro i diritti LGBTQIA, assumendo una logica sessista e promuovendo ruoli di genere stereotipati tipici della società patriarcale, negando l'autodeterminazione delle donne e il diritto all'aborto libero, sicuro, gratuito, proponendo di introdurre ancora più medici obiettori nelle strutture sanitarie, che andrebbero ad aggiungersi a una legge 194 che già ne prevede un numero eccessivo e che i movimenti femministi chiedono di superare per il pieno riconoscimento di autodeterminazione e libertà di scelta sui propri corpi e sui propri desideri.

Nessuna separazione, deve essere anche il nostro modo di agire opponendoci a questo governo: sulla linea della razza, della classe, del genere questo governo sta già provando a costruire dispositivi di divisione e di esclusione, ma noi nell'intersezionalità delle lotte, come ci insegnano i movimenti femministi, dobbiamo rispondere a questo ciclo reazionario sempre più accelerato, costruendo movimentazioni sociali che tengano insieme le rivendicazioni di un reddito di autodeterminazione, la conquista di diritti per tutt@ nel mondo del lavoro, la libertà di scelta delle donne e delle soggettività LGBTQIA, il contrasto alle discriminazioni di ogni tipo, la liberazione da ricatti, violenze e sfruttamento, il superamento di ogni confine, la libertà di movimento per tutt@, il riconoscimento del permesso di soggiorno europeo, l'accoglienza degna dei migranti, la redistribuzione della ricchezza, l'abbattimento di una società disuguale, patriarcale, razzista, neoliberista.

Il 20 giugno scendiamo in piazza per affermare con determinazione tutto ciò e per opporci agli innumerevoli processi di disumanizzazione.

Privazione dei diritti, esclusione e le disuguaglianze sociali sono prassi comuni, messe in atto proprio in quei palazzi del potere (questure, prefetture, commissioni territoriali) chiamati a decidere delle sorti di milioni di residenti in Italia: dinieghi alle richieste d’asilo, rifiuto di rinnovare permessi di soggiorno per “mancata integrazione” (dove "mancata integrazione" significa non aver trovato un lavoro o aver lottato per i propri diritti), richieste di documenti non previsti dalla legge (come il certificato di domicilio firmato dal proprietario di casa o certificato di residenza per il rinnovo del P.S., con la conseguente nascita di un mercato nero di questi certificati).
Prassi e leggi razziste (come la Bossi-Fini e la Minniti-Orlando) producono un numero sempre più alto di persone “irregolari”, prive di permesso di soggiorno, senza il quale non si può lavorare in regola, non è facile ottenere un reddito, si è facilmente sfruttabili e ricattabili.

Riteniamo sia necessario mobilitarsi per rivendicare diritti e libertà per tutte e tutti, proprio mentre Conte-Salvini-Di Maio discutono di “rimpatri di massa”, mentre i diritti e le libertà diventano esclusivi soltanto per alcuni, mentre l’UE firma accordi bilaterali con i paesi di origine (indifferente e complice quindi delle attività criminali e delle condizioni inumane, dalle quali scappano i migranti), mentre si rimette in discussione il valore stesso della vita umana a seconda del colore della pelle e del paese di provenienza, mentre assistiamo alle alleanze dell’orrore fatte con la Turchia dell’assassino Erdogan e i capi clan della Libia che creano veri e propri lager, mentre le ONG che salvano vite in mare vengono attaccate e la solidarietà viene criminalizzata, mentre si saldano assi politici con Orban, a capo del governo meno democratico della UE denunciato da diverse organizzazioni internazionali - tra cui Amnesty - per il mancato rispetto dei diritti umani.

Il 20 giugno scendiamo in piazza per urlare il nome di Soumalia Sacko, il giovane migrante maliano bracciante nei campi di Gioia Tauro ucciso a colpi di fucile, il nome di Idy Diene, ambulante senegalese ucciso a Firenze, il nome di Emmanuel, ucciso da un "simpatizzante" di Casapound. Una spirale di odio e di razzismo sempre più frequente che, come nell'attentato fascista di Traini a Macerata, trova sempre più legittimità nelle dichiarazioni del governo giallo-verde, perché siamo arrivati al punto in cui la vita di un nero è diventata meno importante di quella di un bianco.

Dopo la straordinaria assemblea di venerdi 25 maggio a Làbas, abbiamo deciso tutti e tutte insieme di aderire alle mobilitazioni lanciate a livello internazionale dalla Coalizione Internazionale Sans Papiers e rilanciate dalla rete Diritti Senza Confini. Ancora di più alla luce del nuovo governo Salvini-Di Maio, per rivendicare la dignità di tutti contro l’accumulazione di pochi: ci vediamo il 20 giugno alle ore 17 in piazza del Nettuno a Bologna, per andare oltre la retorica e trasformare la giornata mondiale del rifugiato in una giornata di lotta!

SALVINI, DI MAIO: LA PACCHIA FATTA DI PROPAGANDA SULLA PELLE DEGLI ULTIMI È FINITA!

Perchè o lottiamo per più democrazia, diritti e reddito per tutt@ o non ce ne sarà per nessun@!

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